28 ottobre 2009

Spandau Ballet - Back for One More Dance

A vent’anni di distanza dal loro ultimo album, e dopo le controversie legali che ne hanno sancito lo scioglimento, il gruppo britannico Spandau Ballet torna sotto i riflettori con un nuovo album, Once More, e un nuovo tour mondiale per promuovere la loro storica Reunion. Già nel 2007 si erano avvertiti i sentori di un possibile ritorno per celebrare il 30° anniversario della band, ma bisognerà aspettare il 23 marzo di quest’anno per vedere pubblicato sul sito ufficiale del gruppo, www.spandauballet.com, un messaggio da parte del batterista John Keeble.

La strada per la reunion è stata lunga ed impegnativa. Ma quello che conta adesso è che siamo davvero eccitati anche solo davanti alla prospettiva di intraprendere un tour mondiale. Poche settimane fa ci siamo ritrovati insieme in uno studio di registrazione per la prima volta dopo quasi vent’anni, e tutto è tornato come prima. Ciò che immediatamente venne fuori assomigliava proprio al sound di una band, ma non una qualsiasi, bensì questa band, gli Spandau Ballet. Adesso, tutto quello che ci serve è il pubblico. Il gioco ha inizio…” [John Keeble, 23 marzo 2009]

La storia del gruppo inizia verso la fine degli anni ’70, quando il cantante Tony Hadley si aggrega al trio composto da Gary Kemp (chitarra), Steve Norman (sassofono e percussioni) e John Keeble (batteria), conosciutisi nella Dame Alice Owen's School di Islington. Entra a far parte del gruppo anche il bassista Michael Ellison, che venne quasi subito sostituito da Richard Miller. Un paio di anni più tardi, subentrerà al basso il fratello di Gary, Martin Kemp, che sancirà la formazione definitiva della band, che da allora non ha subito variazioni.

Dopo aver cambiato più volte il proprio nome, la band adotterà definitivamente il nome Spandau Ballet in seguito ad un incontro con l’amico Robert Elms, dj per l’emittente radiofonica BBC London a Spandau, un quartiere di Berlino, dove venne ispirato da alcuni graffiti. Il termine «spandau ballet» si riferiva agli spasmi dei criminali di guerra nazisti mentre "danzavano al capo della corda", quando venivano impiccati nella prigione di Spandau.

Gli “Spands” ottennero un buon successo di pubblico soprattutto nei locali londinesi, e il loro primo singolo, "To Cut a Long Story Short", fu un successo immediato in quasi tutto il Regno Unito. Il primo album della band, Journeys to Glory (pubblicato nel 1981), divenne disco d’oro e rivestì un ruolo rilevante soprattutto nella scena musicale inglese, dove i cambiamenti messi in atto all’inizio degli anni ’80 stavano già producendo nuove sonorità e nuovi costumi. L’album infatti servì a definire le sonorità del nascente movimento New Romantic, caratterizzato da testi cantilenati, ritmi ballabili, il tipico suono della snare drum (la batteria elettronica che marcherà pesantemente quasi tutte le produzioni musicali degli anni ’80), la mancanza di assoli di chitarra e partiture ritmiche molto elaborate.

Il movimento New Romantic, definito anche come una sottocategoria della musica New Wave e Synthpop, si ispirò nettamente alla musica e ai costumi di artisti quali David Bowie, Roxy Music, introducendo delle novità attraverso sonorità indirizzate più verso il Pop, che di li a poco avrebbe invaso la nuova decade musicale.

Fra gli altri gruppi importanti che ne hanno delineato le forme, ricordiamo anche i Culture Club, i Talk Talk, i Tears for Fears, gli A-Ha, gli Ultravox, gli Eurythmics e i Duran Duran (acerrimi avversari degli Spandau durante i giorni di gloria), considerati l’ultimo gruppo ad aver abbracciato questa corrente musicale che cominciò a dissolversi verso la metà degli anni ’80.

Il successo internazionale degli Spandau Ballet arrivò nel 1983, grazie all’album True, caratterizzato da un sound più contemporaneo e maturo. La title-track dell’album è senza alcun dubbio ancora oggi il brano più famoso del gruppo, trasformandosi in un classico della musica pop degli anni ’80. Elemento fondamentale per il successo mondiale del singolo sarà il celebre assolo del sax di Steve Norman.

Oltre al sound, cambiò anche il look della band: abbandonati gli sgargianti abiti multi-strato, le capigliature e il trucco che caratterizzarono il movimento New Romantic, il quintetto adotterà un look più elegante e aristocratico, ispirandosi agli anni ’40.

Durante gli ultimi gli anni del gruppo, la loro musica comincia a peccare sia qualitativamente, sia come successo di pubblico, tanto che l’ultimo album, Heart Like a Sky (pubblicato nel settembre 1989), non venne distribuito in vari paesi (come ad esempio negli Stati Uniti), e passò per lo più inosservato alla critica musicale. Lo stesso Gary Kemp, chitarrista e autore di quasi tutti i brani del gruppo, confessò la mancanza di entusiasmo e comunicazione all’interno del quintetto negli ultimi anni, raggiungendo il punto di non ritorno proprio con l’uscita dell’album.

Eravamo giovani, avevamo un successo enorme, si stava insieme giorno e notte; succede come alle coppie, alla fine non ci si sopporta più tanto.” [Tony Hadley]

Dopo lo scioglimento, ognuno ha preso la propria strada: Gary Kemp si improvvisa attore nel grande successo cinematografico “The Bodyguard - Guardia del Corpo” di Mick Jackson (interpretato da Kevin Costner e Whitney Houston), prima di ottenere un nuovo insuccesso commerciale con la sua carriera solista. Tony Hadley si dedica al jazz e allo swing, pubblicando recentemente alcuni lavori. Inoltre, insieme a Steve Norman e John Keeble, intraprende una battaglia legale per condividere con Gary Kemp le royalties dei brani scritti dal chitarrista e portati al successo dagli Spandau Ballet, oltre che per poter usufruire del nome stesso del gruppo.

Dunque, sembrava davvero che fosse finita per sempre la storia degli “Spands”.
Ma gli ultimi anni sono stati davvero prolifici di revival gloriosi da parte di quelle storiche band che, per motivi economici o per semplice “nostalgia” da palcoscenico, sono tornate alla carica con reunion colossali o più o meno deludenti, chi con singoli, straordinari e “genuini” eventi come i Cream, chi con colossali tour americani ed europei (ma ancora in grado di trasmettere incredibili emozioni e ottima musica) come i Genesis, o ancora chi con tour mondiali poco credibili sia musicalmente che idealmente, come (purtroppo) i Police.

Ma gli Spandau Ballet sono stati del tutto “chiari” nella conferenza stampa del 25 marzo 2009, durante la quale hanno annunciato l’uscita di un nuovo album che ripropone tutti i più grandi successi del gruppo attraverso nuovi arrangiamenti, più due brani inediti ("Love is all" e la title-track, “Once More”).

Questa riunione è genuina. E il motivo è semplice, ci siamo accorti che l'esperienza degli Spandau Ballet era la cosa migliore che avessimo fatto e col passare degli anni ci mancava. Per noi è una vera ripartenza, siamo qui per restare e non per sparire non appena finito il tour.” [Gary Kemp]

La tournée ha inizio il 13 ottobre 2009 all’arena O2 di Dublino. “10.000 fan degli Spandau hanno assistito ad una straordinaria performance del tutto inaspettata. Tornati sul palco dopo quasi 20 anni di assenza, i cinque “ragazzi” londinesi hanno dimostrato che il tempo non ha per nulla oscurato il loro entusiasmo e la loro abilità. La reazione della folla ha superato di gran lunga le aspettative della band”, così recita un articolo sul sito ufficiale del gruppo.

Gli “Spands” rimarranno in tour nel Regno Unito fino al 29 ottobre. Dopo la tappa olandese ad Amsterdam, prevista per il primo novembre, il tour riprenderà a marzo dell’anno prossimo con le tappe italiane di Milano (Arena Mediolanum, 1 marzo), Roma (Palalottomatica, 2 marzo) e Firenze (Mandela Forum, 3 marzo), per poi proseguire per l’Europa in attesa dell’annuncio delle prossime date.


di ANTONINO BONOMO
Tracklist

Spandau Ballet
ONCE MORE
(Mercury Records, 19 ottobre 2009)
  1. Once More
  2. To Cut A Long Story Short
  3. Gold
  4. True
  5. Chant No.1
  6. I'll Fly For You
  7. Only When You Leave
  8. Through the Barricades
  9. She Loved Like Diamond
  10. Communication
  11. Lifeline
  12. With the Pride
  13. Love is All

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