10 ottobre 2009

Recensione: Skin Deep/Buddy Guy (2008)

La grinta e la voglia (ap)pagano sempre. Alla tenera età di settantre anni, nel 2008 Buddy Guy ha presentato al mondo uno dei migliori album di blues del nuovo millennio. Esplosivo, dolce e a tratti malinconico, il performer per eccellenza dell'electric blues, offre al proprio pubblico una prova di grande maestria compositiva ed interpretativa. A sorregerlo (se ce ne fosse il bisogno) grandissimi personaggi che al grande Buddy devono tantissimo: Eric Clapton, Derek Trucks, Robert Randolph, Susan Tedeschi e il bambino prodigio Quinn Sullivan, "spalle" d'eccezione che prestano il proprio contributo in punta di piedi, quasi intimoriti dal carisma del bluesman della Louisiana.

Un album per appassionati, che di certo non offre nulla di nuovo in termini di stile. Possiamo affermare però che all'interno di Skin Deep vi sono dodici tracce che delizieranno anche i fan più esigenti. I brani, forti di un'ottima produzione e rivestiti con suoni moderni e cristallini entreranno facilmente nel cuore e nella mente di tutti coloro che amano il vecchio(?) Buddy.


di Francesco Giacalone


1 commento:

  1. pure Derek Truck... mi incuriosisce! Ti farò sapere quando lo trovo!

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