Il 35 mm per Tarantino è la materia di cui sono fatti tutti i sogni, e lui la utilizza per raccontare il più grande tra questi, un film di guerra e vendetta che possa portare alla diretta eliminazione del Nazismo.
Quentin Tarantino torna nuovamente a Cannes dove ormai da un lustro a questa parte è ospite fisso, sebbene con ruoli diversi, e lo fa con Ingloriuos Basterds, chiacchieratissima pellicola (a partire dal titolo ortograficamente scorretto, ma già cult) che il regista di origini italiane aveva in mente da circa un decennio. In questo lunghissimo periodo non solo Tarantino ha lavorato ad altri progetti, ma ha cambiato più volte pelle a questo Basterds, soprattutto nella storia (ormai solo vagamente ispirata a Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari) ma anche nel cast. Nonostante il lunghissimo tempo dedicato alla stesura dello script, la lavorazione del film è stata incredibilmente veloce ed ha consentito a Tarantino di presentare per la terza volta un film in concorso al Festival di Cannes, dove quindici anni or sono vinse la Palma d'oro con Pulp Fiction generando un alone di mito, da vera rockstar del cinema.
Eppure - non si capisce bene per quale ragione - per molti Tarantino è un regista costantemente sotto esame, un autore perennemente alla ricerca della maturità artistica. Forse questo Bastardi senza gloria (questo il titolo con cui il film sarà nelle sale italiane il prossimo autunno) riuscirà a convincere una volta per tutti anche i suoi più acerrimi detrattori, perchè si tratta di un film "vero", non solo mero omaggio come i precedenti (e comunque validissimi) Kill Bill o A prova di morte. Non che manchino citazioni o idee "rubate" a tanti film del passato (soprattutto italiani, i cui registi e interpreti sono omaggiati più volte attraverso i nomi di alcuni personaggi), ma escludendo Jackie Brown, che aveva origine letteraria, mai come in questo film il regista ha costruito un plot complesso che funziona bene a prescindere dai consueti "tarantinismi".
Il film è diviso in cinque capitoli (Once Upon a Time in Nazi Occupied France, Ingloriuos Basterds, German Night in Paris, Operation Kino e The Revenge of the Giant Head ) e ci presenta separatamente tutti questi personaggi per poi farli convergere tutti insieme nel grande esplosivo finale.
Ma al centro di quello che è il film più corale di Tarantino dai tempi di Pulp Fiction - nonostante quello che poteva far pensare la presenza del divo Brad Pitt, visto che in Basterds non esiste un ruolo preponderante - c'è un tema particolarmente caro al regista, tanto che ne fa il protagonista dell'intera pellicola: il cinema. Tutti conoscono la sua passione/ossessione per la settima arte, Tarantino intelligentemente utilizza questo suo amore costruendogli intorno un film di guerra in cui i buoni portano avanti la loro missione in un cinema utilizzando come arma finale la stessa pellicola.
Nella colonna sonora del film oltre ai quattro brani di Ennio Morricone spicca la magnifica Cat People di David Bowie: un brano del 1982 ain colaborazione con il famoso musicista italiano Giorgio Moroder.
(da MoviePlayer.it)
- The Green Leaves of Summer - Nick Perito
- The Verdict (Dopo la Condanna) - Ennio Morricone
- White Lightning (Main Title) - Charles Bernstein
- Slaughter - Billy Preston
- The Surrender (La Resa) - Ennio Morricone
- One Silver Dollar (Un Dollaro Bucato) - Gianni Ferrio
- Davon Geht Die Welt Nicht Unter - Zarah Leander
- The Man With the Big Sombrero - Michael Andrew/Samantha Shelton
- Ich Wollt Ich Waer Ein Huhn - Lilian Harvey/Willy Fritsch
- Main Theme from "Dark of the Sun" - Jacques Loussier
- Cat People (Putting Out the Fire) - David Bowie
- Tiger Tank - Lalo Schifrin
- Un Amico - Ennio Morricone
- Rabbia e Tarantella
- - Ennio Morricone
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