15 dicembre 2009

Palermo - Nuovo appuntamento con l'Orchestra Jazz Siciliana

La prestigiosa Orchestra Jazz Siciliana, prima e unica orchestra permanente di jazz a partecipazione pubblica in Italia, sarà in scena con un doppio concerto al Ridotto dello Spasimo alle 21.30 di venerdì 18 e sabato 19 dicembre. Per l’occasione l’Orchestra, uno dei fiori all’occhiello della Fondazione “The Brass Group”, vedrà Vito Giordano, trombettista e compositore, nelle vesti di direttore e solista.

Lo storico ensemble, fondato dal Maestro Ignazio Garsia all'inizio degli anni Settanta, sarà impegnato in entrambi i concerti per la sezione “Guest” del cartellone della stagione concertistica del Brass. Il brillante programma delle due serate sarà dedicato a nuove composizioni originali ed a standard rivisitati, con nuove orchestrazioni e tratti, dal vasto archivio storico dell’orchestra, tra i quali "A Night In Tunisia", "I Remember Clifford", "Solitude", "Stolen Moments".


L’organico previsto per i due concerti è il seguente:

alle trombe: Silvio Barbara, Domenico Riina, Fabio Riina, Pietro Pedone
ai tromboni: Salvatore Pizzurro, Salvatore Pizzo, Salvatore Nania, Giovanni Miceli
ai sassofoni: Orazio Maugeri, Antonino Oddo, Francesco Marchese, Gaspare Palazzolo, Antonino Pedone
chitarra: Sergio Munafò
pianoforte: Riccardo Randisi
basso: Giuseppe Costa
batteria: Gianpaolo Terranova


dall'Ufficio Stampa del Brass Group (www.thebrassgroup.it)

2 dicembre 2009

1979 - 2009: The Wall compie trent'anni

Londra - Il 30 novembre del 1979 usciva The Wall, doppio concept-album dei Pink Floyd (ne avevano al loro attivo già uno, Ummagumma), una monumentale opera rock in cui Roger Waters, autore di quasi tutti i brani, raccontava la vicenda di Pink, un personaggio largamente autobiografico - ma anche ispirato dall'ex Floyd Syd Barrett - schiacciato da un'esistenza di alienazione e solitudine, fino a costruire attorno a sé un muro metaforico.

Un disco che avrebbe diviso i fan del gruppo inglese, tra chi lo considera il loro massimo capolavoro, e chi lo ritiene uno sgradito cambio di rotta più che altro commerciale per la band di Animals e The Dark Side of The Moon, che dopo quell'esperienza (le liti durante la registrazione non si contarono) cessò di esistere come quartetto, con l'uscita di Richard Wright.

Caratterizzato da suoni più rock che psichedelici, permeato da violenza (molti i richiami alla guerra, il padre di Waters rimase ucciso ad Anzio nella seconda Guerra Mondiale) e oppressione, l'album ebbe come brano-simbolo "Another brick in the wall" (che è anche il leit-motiv che attraversa il disco), che sbancò le classifiche di mezzo mondo, ma anche classici come "Is there anybody out there?" o "Comfortably numb". Pink, tra drammi personali e successo da rockstar, finisce completamente isolato dal suo 'muro'.

La complessa e simbolica narrazione rese The Wall molto più che un album: sin dai primi ascolti si caratterizzò anche e soprattutto come un'opera destinata a essere vista oltre che ascoltata. Da qui il film Pink Floyd - The Wall (1982), diretto da Alan Parker e interpretato da un allora semisconosciuto Bob Geldof, nel ruolo di Pink. Ma anche e soprattutto un concerto spettacolare (con tanto di muro che veniva edificato e poi crollava), che i Floyd fecero in poche, selezionate città: New York, Los Angeles, Londra e Dortmund. Quei concerti finirono nel doppio live Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981.

The Wall - Live in Berlin, fu invece una performance dal vivo del disco fatta da Waters e da numerose altre rockstar a Berlino il 21 luglio 1990, per ricordare la caduta del muro, quello vero tra est e ovest, otto mesi prima.

A trent'anni di distanza, forse la cifra sonora di The Wall non è più così moderna, ma i messaggi sull'alienazione dell'uomo contemporaneo, e l'inquietudine a tratti angosciosa che lo permea mantengono la loro forza. A prescindere dalle opinioni, The Wall è tra i pochi dischi che possano considerarsi "opera rock", affreschi complessi di un mondo musicale scomparso per sempre. Per questo, trent'anni dopo, si può tranquillamente accomodare nel pantheon dei classici, in compagnia di ben pochi altri dischi, come Tommy dei Who e The Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis.


di Patrizio Nissirio (da ansa.it)


Jeff Beck ed Eric Clapton sullo stesso palco

I due celebri chitarristi annunciano alcune date negli Stati Uniti e in Canada. Sulla scia del successo della loro straordinaria collaborazione a Tokyo lo scorso febbraio, e dopo aver già registrato il tutto esaurito per i due concerti che terranno insieme all’Arena O2 di Londra nel febbraio 2010, Jeff Beck ed Eric Clapton hanno aggiunto altre date alla loro collaborazione “on stage”.

Sia Beck che Clapton portano sulle loro spalle l’ingombrante “peso” di una prestigiosa carriera musicale costellata da innumerevoli premi e riconoscenze.
Jeff Beck è stato inserito due volte nella Rock and Roll Hall of Fame (con i Yardbirds nel 1992, e come artista solista nel 2009), mentre Eric Clapton diviene leggenda nel 2000, quando, come solista, venne inserito per la terza volta (record assoluto) nella lista dei più grandi artisti della storia del Rock, dopo essere stato ammesso assieme a Beck nel 1992 con i Yardbirds e l’anno successivo con i Cream.

I loro percorsi musicali sono uniti proprio dalla comune esperienza con il leggendario gruppo degli Yardbirds. Eric Clapton lasciò la band nel 1965 e, ironia della sorte, venne rimpiazzato proprio da Jeff Beck. I due rimasero comunque grandi amici fin da quel periodo, ma fin’ora hanno collaborato insieme soltanto per qualche evento di beneficienza. Adesso, a più di quarant’anni dallo scioglimento della formazione originale degli Yardbirds, i due amici hanno deciso di condividere il loro sovrannaturale talento.

Proprio recentemente, Jeff Beck si è esibito al Madison Square Garden in occasione del 25° Anniversario della nascita della Rock and Roll Hall of Fame. Beck ha sfoderato una performance d’applausi di 40 minuti dividendo il palco con ospiti d’eccezione: Sting, Buddy Guy e Billy Gibbons; da incorniciare la rovente “Superstition” di Stevie Wonder. Sempre di recente, Beck ha pubblicato il dvd Live at Ronnie Scott’s, che ha ottenuto il disco di platino negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone. Attualmente sta portando avanti a Londra le registrazioni del suo nuovo album.

Eric Clapton ha terminato di recente il tour Nord Americano con Steve Winwood, suo grande amico e co-fondatore dei Blind Faith, ottenendo il tutto esaurito in tutti gli show. Ha inoltre pubblicato il secondo dvd del Crossroads Guitar Festival, ottenendo diversi dischi di platino negli Stati Uniti.

“Eric ed io abbiamo suonato insieme in Giappone all’inizio di quest’anno. Prima di allora ci siamo incontrati solo per qualche occasione e abbiamo sempre parlato di mettere su uno show del genere per i nostri fan. Finalmente, riusciremo a suonare insieme nel 2010.” [Jeff Beck]

“Ho sempre considerato Jeff Beck come uno dei chitarristi più raffinati che ci siano in giro. È un amico, una grande persona e un musicista con un vero dono di natura. Ci siamo divertiti così tanto in Giappone che sembrava impossibile non suonare insieme di nuovo.” [Eric Clapton]

La loro collaborazione sarà senza dubbio uno degli eventi musicali più importanti di questa prima decade del XXI secolo. Le due leggende della chitarra non hanno ancora rivelato la scaletta dei concerti, ma hanno già anticipato che durante la prima parte del concerto si esibiranno da soli, proponendo il proprio repertorio, e a seguire suoneranno insieme sullo stesso palco.




Ecco le date fin’ora programmate:

13 febbraio 2010 – Arena O2, Londra (sold-out)
14 febbraio 2010 – Arena O2, Londra (sold-out)
18 febbraio 2010 – Madison Square Garden, New York
21 febbraio 2010 – Air Canada Center, Toronto
22 febbraio 2010 – Bell Center, Montreal



di ANTONINO BONOMO

(news su www.ericclapton.com)